Passare ad un CTP a costo zero

Il tuo sistema analogico è un bagno di sangue da cui devi liberarti nel più breve tempo possibile. Ecco perché.

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per gli utilizzatori di pellicole per cliché
Autore: Cristiano Bottazzini

Se negli ultimi tempi ti sei sentito debole, affaticato e privo di energie, lascia perdere gli integratori di magnesio perché il tuo problema è una SANGUISUGA: la tua vecchia fotounità.

Ti sembro esagerato?

Fidati, non lo sono e spero di riuscire a farti vedere chiaramente perché puoi considerare la tua fotounità come un parassita a tutti gli effetti.

Il fatto è che mantenendo il tuo sistema analogico tu credi di risparmiare, ma in realtà ti stai facendo carico di costi fissi e costi variabili di cui nemmeno ti rendi conto!

È un’emorragia costante e nascosta che sta prosciugando le risorse della tua azienda, ed è arrivato il momento di fermarla.

Hai mai analizzato i costi di gestione di una fotounità? No?

Niente paura, l’ho fatto io per te. Ti porto l’esempio di un mio cliente con un consumo orientativo in lastre di circa
400 mq/anno.  I costi che vedrai nel grafico sono costi sostenuti realmente mese per mese.
La tabella presenta i costi annuali di una fotounità del 1995.

Formato del rotolo pellicola di 35 cm.
Costi totali della fotounità (anno 2015): 11.413 € 

(Grafico 1 e Grafico 2)

Stiamo parlando di una spesa € 11.413 all’anno
cioè di € 951 al mese
se ragioniamo sulla base di 12 mesi.

ATTENZIONE

Lo so che per te la tua fotounità è una macchina da guerra che non si rompe mai perciò nell’inserire i costi sono stato molto buono ed estremamente positivo: 

NON ho considerato eventuali ricambi per la riparazione della fotounità. 

 (…cosa davvero difficile visti i ruderi che trovo in giro ultimamente! )

€ 951 al mese…. Ma solo se non ci sono imprevisti e non devi fare i salti mortali per recuperare ricambi introvabili e cari come il fuoco !!!

….Tutto questo per rimanere attaccati

 ad una vecchia tecnologia.

Ora, immaginiamo di voler acquistare un CTP medio formato e paragoniamo una quota mensile di finanziamento per un CTP ai costi della fotounità.

Andiamo a prendere la quota di un investimento per un CTP di formato 430×680, per banda stretta, quello che ti permette di incidere un paio di colori per volta in formato approssimativo 330×400 mm. Se hai una sviluppatrice 500×700, puoi andare di pari passo con la produzione di polimeri

CTP formato 430×680 mm
Importo approssimativo macchina: € 60.000+IVA
Quota di un finanziamento in 60 mesi: € 1.076 al mese

[Attenzione!
Nelle simulazioni che vedi, non faccio alcun riferimento ai benefici aggiuntivi di Industria 4.0]

Ora ragioniamo su un periodo di 10 anni.

Nel prossimo grafico, puoi notare subito che dal 5° anno i costi del CTP si abbattono rispetto alla fotounità.    Perché?

… perché una volta finito di pagare l’impianto, non esistono più costi fissi per pellicole, chimici di consumo.

E soprattutto…. ADDIO COSTI DI SMALTIMENTO!

Se aggiungiamo poi l’incognita “ricambi” legata alla manutenzione straordinaria della vecchia macchina, diventa ancora più evidente che passare al CTP è l’opzione che ti conviene di più.

Se hai fortuna e non hai ricambi da sostituire…
con la tua fotounità spenderai in 10 ANNI € 114.130  

Questa previsione è solo nei tuoi sogni perché non ho considerato l’aumento minimo annuale delle sole pellicole [ che ti ricordo è minimo del 5% ].

Nella realtà, in 10 ANNI andrai a spendere € 142.610
sempre SENZA imprevisti né ricambi…

E se aumenti la produzione? …Meglio non sapere cosa spenderesti, credimi.

Sei sicuro che la tua fotounità vale davvero questa spesa?

Ma vediamo che cosa vuol dire mantenere in vita il tuo sistema analogico in una prospettiva più ampia.

Cosa ti succederà se decidi di non far nulla?

Supponiamo che tu decida di rimanere inchiodato al tuo sistema analogico.

I costi delle pellicole aumenteranno sempre più così come i costi legati all’assistenza e alla riparazione della tua fotounità (…e guarda che non ti sto gufando!)

Andrai avanti qualche anno, sì, peccato che nel frattempo avrai rinunciato a una risoluzione di 4000 DPI e finendo per perdere tutti quei clienti che esigono una qualità superiore.

E in un mondo dove la battaglia del prezzo è persa in partenza – perché tutti giocano al ribasso e qualcuno i cliché addirittura li regala – qualità e servizio sono gli unici fattori che possono distinguerti dai tuoi molti concorrenti.

Ad un certo punto, la tua fotounità ti lascerà definitivamente a piedi e sarai costretto a prendere comunque una decisione, ma in circostanze molto più sfavorevoli:

la fretta è una cattiva consigliera!

E te la prenderai con te stesso, esclamando:

“Perché non ci ho pensato prima?! Prima, quando potevo fare tutto con calma, esaminare i pro e i contro, e fare un passaggio graduale, senza traumi?”.

Queste informazioni sono pubblicate nel report
“Le pellicole stanno scomparendo”.

 

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“Le pellicole stanno scomparendo” 

 

Autore:
Cristiano Bottazzini

Da vent’anni lavoro a stretto contatto con i responsabili cliché e gli stampatori. Non amo i professoroni che parlano, parlano ma che quando si tratta di sporcarsi le mani si tirano indietro perchè non sanno da che parte iniziare. Io amo le sfide e ciò che preferisco nel mio lavoro è trovare soluzioni ai p iù svariati problemi in stampa.

Un obiettivo che condivido in pieno e che mi piace riassumere nel mio motto personale è:

Qualità, ripetibilità e riduzione dei costi

Per raggiungere questi risultati durnte la creazione dei clichés e in fase di stampa, mi avvalgo di strumentazione elettronica dedicata  che mi consente di analizzare ogni variabile: dalle lineature e dai volumi degli anilox alla dimensione del punto stampato.

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